Il Farro e le sue origini
Il Farro è uno dei cereali più antichi coltivati dall'uomo, era l'alimento base della dieta degli eserciti romani in quanto era facile da coltivare e ricco di nutrienti. Antenato del grano duro, il Farro il cui nome deriva dal latino ''far'' (da cui anche la parola ''farina''), è oggi un ingrediente da gourmet della cucina italiana.
Il Farro, così come il frumento e l'orzo, iniziò a essere coltivato circa 10.000 anni fa in Medio ed Estremo Oriente, Europa, e Nord Africa. Nel corso del Medioevo, però, cominciò a essere sostituito dal frumento, dall'orzo e dagli altri cereali più facili da coltivare: all'inizio del XIX secolo il Farro cresceva solo in alcune regioni della Russia, dell'Italia, dell'Etiopia e dell'India. Farro è il nome comune con cui vengono chiamati i ''frumenti vestiti'', nei quali dopo la trebbiatura il seme risulta ancora ricoperto dalle glumelle; queste ultime devono essere eliminate con un successivo intervento detto ''decorticatura'' o ''sbramatura'', prima di passare ad ulteriori lavorazioni. La porzione edibile del cereale è quella che cresce all'interno delle glumelle, che proteggono il chicco dagli agenti atmosferici e dalle contaminazioni.
Salute
Il farro (Triticum turgidum ssp. dicoccon) è una pianta appartenente alla famiglia delle graminacee, ma contiene una minore quantità di glutine rispetto al frumento.
Ha più ceneri, molti più sali minerali, un più alto contenuto proteico e di fibre, sempre rispetto al frumento. È anche una fonte importante di antiossidanti naturali. Non a caso viene raccomandato fin dal 1200 per le sue qualità curative.
Raccolta e conservazione
Il periodo di raccolta è di poco posteriore a quello del frumento tenero, quindi verso metà luglio. Si utilizzano normali mietitrebbiatrici opportunamente regolate. La granella viene raccolta vestita; in seguito può essere sottoposta a decorticatura.
Si tratta di una coltura molto forte che è in grado di adattarsi bene a diversi tipi di terreno. A Biotoscana da anni coltiviamo il farro inserendolo nella rotazione dei terreni, dopo una coltura miglioratrice come la leguminosa o il mais.
La lavorazione
La lavorazione del farro avviene in 2 passaggi differenti:
La prima operazione si chiama decorticatura, il cereale vestito viene fatto passare dentro questa macchina dove tramite sfregamento viene eliminata la veste, un'aspiratore tira via la pula e, dopo aver scartato con il crivellino adeguato il prodotto non decorticato, si procede con il secondo passaggio chiamato perlatura, operazione che consiste nell’eliminare lo strato di tegumento più esterno del chicco, in modo da renderlo più digeribile e di facile cottura.
Macinazione a Pietra
La nostra azienda rappresenta l’emblema della filiera corta del grano: i cereali biologici che produciamo a Biotoscana vengono vagliati in azienda e macinati nel nostro mulino a pietra.
La principale caratteristica della macinazione a pietra è quella di macinare l’intero chicco del grano con una bassa velocità di lavorazione che riduce il surriscaldamento delle macine e quindi delle farine senza intaccarne le proprietà lipido vitaminiche. Inoltre macinando l’intero chicco del grano si preserva anche il germe che si trova nella parte esterna. Il germe del grano contiene sostanze nutritive particolarmente preziose come vitamine del gruppo E e del gruppo B, sali minerali come fosforo, potassio e magnesio, fibre e antiossidanti che con il processo di raffinatura industriale andrebbero inevitabilmente perduti.
I prodotti ottenuti da farine biologiche macinate a pietra garantiscono un’alimentazione più sana ed equilibrata e preservano un gusto autentico ed un sapore caratteristico.
Nel nostro mulino a pietra c'è il frutto di un anno di lavoro che viene dai nostri campi. Otteniamo vere farine integrali, ed è come mangiare i chicchi interi del Farro o del grano antico. Integro è sinonimo di forte, buono e sano: non parliamo solo di piacere per il palato, ma soprattutto di salute e benessere ogni giorno.
Valori nutrizionali medi per 100g di prodotto:
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Kcal
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342
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Proteine (g)
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13
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Carboidrati (g)
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64
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di cui Zuccheri (g)
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1,2
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Grassi (g)
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2,5
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di cui saturi (g)
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0,47
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Fibre (g)
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6,7
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Sale (g)
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0,01
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